Anzio, città di mare

Dici Anzio, dici mare. Dici mare in tutte le sue sfaccettature: spiagge, divertimento, sole, sport, navigazione ma soprattutto pesce e tradizione culinaria.

Non si può immaginare la città di Anzio senza i secoli che ne hanno forgiato le ricette e i costumi a tavola. 

La varietà della tradizione culinaria di Anzio è data da un dono di natura: la materia prima che arriva direttamente dal mare. 

 

In questo progetto di “La Cucina di Anzio”, vogliamo dare spazio a questa ricchezza, raccontandola attraverso i protagonisti che hanno reso la città di Anzio un punto di riferimento assoluto per il mondo della ristorazione. 

© Copyright Immagini: La Fraschetta del Mare

Storia di un porto

La nascita di Anzio si fa risalire ai Volsci, popolazione preromana di cui si può vedere ancora traccia del Vallo difensivo. Ma la prosperità della cittadina fu dovuta a uno dei suoi figli più famosi. Anzio era colonia romana già dal 338 aC ma fu l’imperatore Nerone, nato qui il 15 dicembre 37 dC, a sceglierla per costruirvi un porto, che permise alla città di diventare un luogo di scambio importante, riferimento delle rotte tirreniche e luogo di vacanza deputato dei ricchi.

Villa di Nerone ad Anzio, nell'epoca imperiale

Dopo gli anni bui del Medioevo, fu con Papa Innocenzo XII nel 1600 che Anzio rinacque. Il porto fu modernizzato. E dall’epoca la città divenne nota come Porto d’Anzio, da cui anche il nome portodanzesi con cui gli abitanti si riconoscono, al di là del nome ufficiale “anziati”.

Cucina e Ristoranti

In epoca moderna, la ristorazione è diventata perno della vita e dell’economia della città. La tradizione dei pescatori di Anzio, vero pilastro della sua crescita economica, ha creato una serie di ricette che si tramandano di generazione in generazione: dalla zuppa di pesce alla pasta alici e pecorino, dai crudi di mare agli sfiziosi e infiniti antipasti che trovare praticamente in ogni locale che cucina pesce. Su questa tradizione popolare, si è costruita una ristorazione d’eccellenza, fatta di attenzione alla materia prima, di rispetto per la stagionalità, di cura dei clienti e di sperimentazioni culinarie.